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Siamo la 2^ F della Scuola Media di Agnosine, in provincia di Brescia, e questo è il nostro blog! Lo abbiamo creato perché vogliamo condividere con altri ragazzi le nostre storie, le nostre riflessioni e le cose belle e brutte che ci capitano...

mercoledì 7 marzo 2012

IL MIO PAESE

Bione (Brescia)


Bione è un comune montano della Conca D’Oro, si trova circa a 600 m di altitudine e comprende le frazioni di Bersenico sotto, Bersenico sopra, Navezze, Dossolo, Pieve e S. Faustino. Il significato dato a questo paese deriva dal greco bios che significa vita.                                                 
Bione fu probabilmente uno dei primi rifugi bresciani delle popolazioni preistoriche; fu poi centro pagano e in seguito cristiano, grazie al vescovo S. Vigilio, il cui culto è vivo a Bione. L’origine della chiesa di Bione Pieve risale alla concessione dei re Ugo e Lotario fatta al diacono di Brescia Andrea; la diaconia di san Faustino è dedicata ai martiri Faustino e Giovita, mentre la diaconia della Pieve a San Maria Assunta. Probabilmente il comune di Bione nasce nel 1200.

Il 31 Dicembre 1426 fu una data memorabile per l’inizio della dominazione veneta nel Bresciano, che si concluse poi nel 1797. Al 1493 risale la prima statistica demografica per la Valle sabbia: a Bione troviamo 680 abitanti.
Nell’Ottocento la Valle Sabbia dominata dalla repubblica di Venezia trascorse un lungo periodo di tranquillità e benessere, ma fu scossa dall'ascesa in Francia di Napoleone Bonaparte, il quale diede agli italiani il gusto della libertà.
Poi ci fu l’invasione austriaca che  governò con mentalità poliziesca, mettendo in atto il controllo dell’attività pubblica, la censura e la repressione; l'Austria se la prese con una ricca e numerosa famiglia bionese, la famiglia di Cristoforo Calzoni e Maria Riccobelli, quest’ultima patriota della Giovine Italia fondata da Mazzini.
Durante l’anno 1855 ci fu una grave epidemia che fece molti morti,  a causa di gravi carenze igieniche, sottoalimentazione e mancanza di medicinali.                                                
Con l’insorgere di alcune province lombarde contro gli austriaci, il popolo di Brescia esultante costruisce assieme ai soldati piemontesi le barricate: quelle furono le Dieci giornate di Brescia. Tra i grandi protagonisti delle guerre di indipendenza troviamo un patriota di Bione, Giacomo Saottini. Seguì l’Unità d’Italia, con capitale Roma e il potere del Papa.
                  
Lo spettacolo più popolare e diffuso è sempre stato, fin dall’antichità, il teatro. Alla fine del secolo il teatro era il passatempo preferito da uomini, donne e ragazzi; a Bione esistevano tre Compagnie Filodrammatiche. Nello stesso periodo le condizioni di vita erano drammatiche: la maggioranza delle famiglie contadine viveva in estrema povertà, le possibilità di guadagnare soldi era nulla e perciò molti giovani cercarono fortuna all’estero. 
                                                                                          
L’illuminazione elettrica fece la sua prima apparizione in Valle Sabbia verso la fine dell’Ottocento, arrivando a Bione all’inizio del secolo; e nel 1914 venne istituito il primo servizio automobilistico che collega Bagolino a Brescia.
                                                                                                                           
Nel 1915 iniziò la prima Guerra Mondiale, anche se i bionesi la vedevano come fosse una guerra d’indipendenza per l’unità nazionale. Nel 1926 nacque la parrocchia di S. Faustino.                            
Il 1931 fu un anno cruciale per i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica in Italia a causa del fascismo e nel 1939 scoppiò la seconda Guerra Mondiale. L’Italia entrò in guerra, molti furono i morte fin da subito, ma la situazione si fece ancora più tragica dall’8 settembre 1943. Infatti fu nel periodo della Resistenza che il paese  venne invaso dai soldati. Questo ru un periodo terribile per i bionesi per le ingenti perdite umane. 
                                                                                                                                                                                                           
Noi siamo molto fortunati a vivere in un periodo storico tranquillo e, anche se quegli anni di conflitto non li abbiamo vissuti, li dobbiamo conservare nella nostra memoria. Nel loro essere stati anni durissimi furono molto importanti:

Centinaia di migliaia di persone sono morte in guerra, combattendo per uno stato migliore, per l’indipendenza o per l’unità d’Italia; persone che si sono sacrificate affinché noi potessimo avere una vita migliore.

Chiara V.

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